Quali sono le origini del Presepe Sommerso lavenese?
Tutto cominciò nell’ormai lontano 1975 a Castelveccana, in località Granelli, in prossimità del Sasso Galletto, quando il Club Sub di Lugano, la notte della Vigilia di Natale, decise di deporre in una grotta naturale scavata nella roccia ben al di sotto del livello del lago, una statua alta quaranta centimetri, il “Cristo degli abissi”. L'idea nacque dal sommozzatore lavenese e presidente del Club svizzero, Ovidio Garolla.
L’anno successivo si riportò in superficie la statua che venne benedetta dal nuovo parroco don Giordano Ronchi, per poi essere deposta nuovamente nelle acque.
Questa semplice cerimonia fu ripetuta per altri tre anni, fino al 1979, anno in cui un gruppo di sommozzatori decise di allestire nelle acque lacustri lavenesi antistanti “Piazza Caduti del Lavoro” un presepio sommerso visibile a tutti, dando così la possibilità a chiunque lo desiderasse di partecipare al momento della cerimonia.
Affidato allo scultore Gianfranco Tancredi di Brendola il compito di scolpire con la pietra bianca di Vicenza le prime tre statue a grandezza naturale, raffiguranti la Madonna, San Giuseppe e il Bambino Gesù, la notte di Natale di quell’anno si ripeté la tradizione, riscuotendo un enorme successo.
Negli anni successivi, grazie alla generosa donazione di privati cittadini, enti o esercizi commerciali, il Presepe Sommerso si è arricchito di nuovi personaggi, arrivando alla composizione attuale: 42 statue di pietra bianca a grandezza naturale, collocate su cinque diverse piattaforme.
Da quel momento in poi ogni anno la tradizione si ripete, richiamando migliaia di turisti da tutta Italia e dal mondo.
Il Presepe Sommerso di norma è visibile dai primi giorni di dicembre fino all’Epifania, giorno in cui si conclude la manifestazione natalizia con il consueto “falò della Befana”.
Foto storiche del Presepe Sommerso di Laveno Mombello per gentile concessione di Giuseppe Beltrami.